Nel 1916, Albert Einstein predisse l’esistenza delle onde gravitazionali: increspature dello spazio-tempo generate da masse in accelerazione. Dopo un secolo, un team internazionale di scienziati è riuscito a osservarle. Il 14 Settembre 2015 è stato infatti rivelato un segnale di onde gravitazionali, frutto della fusione di due buchi neri a oltre un miliardo di anni luce da noi. Questo storico evento è solo il primo di centinaia di rilevazioni compiute dai rivelatori LIGO e Virgo, che hanno aperto un nuovo modo di osservare l’Universo fino alle sue regioni più estreme. Esploreremo le scoperte più avvincenti e le potenzialità dei rivelatori di prossima generazione per comprendere l’Universo.
Nicola Borghi
Nasce a Cento (Ferrara) nel 1996. Si è laureato in Astrofisica e Cosmologia presso l’Università di Bologna. Nello stesso ateneo, ha conseguito il dottorato di Astrofisica. Ora è assegnista di ricerca nel campo della cosmologia osservativa. Svolge ricerca nel campo dell’astrofisica extragalattica e delle onde gravitazionali studiando le potenzialità dei rivelatori di prossima generazione, come Einstein Telescope e LISA. Appassionato di divulgazione scientifica e coordinatore di diverse attività di divulgazione. Nel 2024 ha vinto il Premio ‘Pietro Tacchini’ della SAIt per la tesi di dottorato.
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