La storia del planetario

Dal 2001 il planetario apre al pubblico tutti i venerdì sera (L’allestimento di un planetario a San Giovanni in Persiceto è connesso strettamente all’attività dell’Osservatorio Astronomico “G.Abetti”).

Nel 1988, sull’onda del grande successo di successo di pubblico raggiunto dall’osservatorio astronomico, venne proposta all’Amministrazione Comunale la realizzazione di un planetario in prossimità della casa diroccata adiacente all’osservatorio e nota col nome di “Casa dell’ortolano di sopra”. L’Amministrazione accolse l’idea e, dopo alcune visite ricognitive al planetario di Ravenna per arrivare ad una migliore messa a punto del proponimento preso, fu definito dal “Gruppo astrofili persicetani” un progetto di massima che teneva conto della disposizione e delle forme della casa sopracitata.

Nel 1990 il Consiglio Comunale approvò il progetto definitivo e stanziò i primi fondi per iniziare una prima tranche di lavori inerenti l’inevitabile e necessario abbattimento della casa, lo scavo delle nuove fondamenta e l’erezione dei muri; il loro innalzamento e con essi il conseguimento iniziale ma tangibile del progetto avvenne nell’estate del 1991.

Negli anni 1993-1994 fu costruito il tetto. Per tale opera il materiale impiegato in prevalenza fu il legno; tale scelta fu adottata per salvaguardare il precedente stato dell’edificio, rispettato anche con la conservazione della disposizione di porte e finestre. In altre parole, l’edificio che ospita il planetario ricorda moltissimo la precedente “Casa dell’ortolano di sopra” di cui sono stati conservati e reimpiegati dove possibile gli originali coppi del tetto e le pietre dei muri. Sempre nel 1993 furono impiegati anche i fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna per acquistare il proiettore del planetario.

Nel 1995 furono effettuati gli allacciamenti all’acquedotto, all’impianto fognario e furono realizzati alcuni muri interni. Nello stesso anno furono stanziati anche i finanziamenti comunali per ultimare le opere murarie ed allestire gli impianti di luce, gas ed acqua. Ancora in quell’anno furono messi a disposizione dalla Provincia di Bologna i contributi per approntare le scale ed il montacarichi necessari per salire ai due piani superiori. Una parte dell’edificio, infatti, secondo il progetto, doveva ospitare una sezione museale ed un settore a laboratorio e didattica in cui esporre e studiare, con l’aiuto di specifici strumenti, materiali e reperti.

Nel 1996, infine, è stato portato a termine l’allestimento dello schermo di proiezionea a cupola in polistirene. Si è trattato di un’imponente opera che ha richiesto un ampio ed assiduo impegno in quanto la realizzazione è avvenuta solo grazie ad attività di volontariato. L’amministrazione comunale ha offerto, come in passato, la collaborazione dei propri tecnici ed ha messo a disposizione i materiali necessari. La cupola è stata realizzata in circa 7 mesi di lavoro quasi esclusivamente serale.

Altra importante ed impegnativa opera è consistita nel restauro degli armadi ottocenteschi di proprietà comunale, un tempo dotazione dell’ex scuola media “G. C. Croce”. Il restauro è stato anch’esso realizzato con l’opera del volontariato e sotto la direzione di Flavio Bonfiglioli (un capace artigiano “amico” del Gruppo Astrofili). Questi mobili ora accolgono l’esposizione di meteoriti, fulguriti, sezioni d’albero, fossili e minerali che compongono il Museo del cielo e della terra.

A seguito della costruzione del planetario, l’amministrazione comunale ha coinvolto le diverse strutture scientifiche presenti sul territorio e le relative associazioni di volontariato per favorire la nascita di un’unica struttura museale che ponesse le basi per una realtà unica di “museo diffuso sul territorio”.

Così dal 1998 il Museo del cielo e della terra ha l’obiettivo di indagare i rapporti fisici e chimici che intercorrono appunto tra il cielo e la terra e che intende unificare e far interagire tutte le realtà scientifiche fin qui realizzate, ossia l’osservatorio astronomico, l’orto botanico, la stazione meteorologica, le sezioni museali, il planetario, l’area di riequilibrio “Bora”, il laboratorio tecnoscienza e tutte le altre sezioni che si sono aggiunte strada facendo.n inizio alle 21) e la domenica pomeriggio (con inizio alle 15.30). In occasioni speciali di interesse astronomico come eclissi, occultazioni o sciami meteorici, il planetario ha aperto al pubblico anche in giornate ed orari diversi.

Per i gruppi organizzati e comitive con un minimo di 25 persone si è data poi la possibilità di aprire su prenotazione anche in tutti gli altri giorni della settimana.

Al fine di allacciare i rapporti e gli scambi culturali con altre realtà simili, nel 1999 l’annuale convegno dell'”associazione amici dei planetari” (14° meeting dei planetari italiani) si tenne proprio a Persiceto, rendendo a quel punto ormai ufficiale la presenza del nostro planetario nel contesto nazionale (è in progetto l’istituzione del PLANIT unica associazione nazionale di riferimento per tutti i planetari in cui il nostro risulterà tra i soci fondatori).

Per aderire ad eventi di carattere nazionale, fin dal primo anno di apertura, il planetario di Persiceto ha partecipato attivamente alla “Giornata dei planetari”. La manifestazione ha luogo in contemporanea nei principali planetari italiani. La “Giornata” si svolge ogni anno la domenica precedente o seguente l’equinozio di primavera, dalle 15.30 alle 18 si susseguono in sala spettacoli con proiezione del cielo ogni 30 minuti ed apertura contemporanea della sezione espositiva e dell’osservatorio astronomico. In tutte le passate edizioni la presenza del pubblico e dei visitatori è stata eccezionale, portando spesso sotto la cupola più di 300 persone in una sola domenica.