BatBox

Nel maggio 2010 siamo venuti a conoscenza del progetto “BatBox” per il ripopolamento dei pipistrelli. Il progetto consiste nel posizionare apposite casette di legno in luoghi opportuni per facilitare l’insediamento dei pipistrelli.La colonizzazione della “BatBox” può avvenire anche a distanza di anni dall’installazione e per l’anno in corso avevamo già  oltrepassato il periodo consigliato per l’installazione (marzo, subito dopo il risveglio dal letargo). Nutrivamo quindi scarse speranze di vederla utilizzata a breve. Dopo poche settimane, invece, la presenza di alcuni minuscoli escrementi sotto la casetta ci ha incuriosito al punto da spingerci ad installare un sistema di video sorveglianza.

Il nostro sistema doveva avere due requisisti indispensabili: essere in grado di filmare anche in condizioni di completa oscurità (per non disturbare gli ospiti) e attivare la registrazione solamente in caso di movimento. Unico “piccolo” vincolo: le risorse economiche che normalmente contraddistinguono le associazioni di volontariato… Scartando a priori la possibilità  di utilizzare sistemi commerciali per ragioni di budget e considerando che alcuni membri del gruppo avevano familiarità  con il sistema operativo Linux (peraltro già  largamente impiegato in altri progetti nell’ambito del nostro planetario/osservatorio), la scelta è caduta su una soluzione completamente open-source.

Per rilevare i movimenti e per registrare i filmati si è scelto il software Motion, installato su un sistema Ubuntu. Al di là dei motivi economici, la scelta è stata quasi scontata: oltre al fatto di essere un sistema libero e liberamente modificabile, l’accoppiata Linux+Motion ci ha permesso di ottenere una potenza ed una flessibilità  difficilmente raggiungibili anche con l’utilizzo di sistemi commerciali. Questa scelta ci ha inoltre permesso di riutilizzare un vecchio computer già presente presso la struttura: un ormai “modesto” pentium 4 a 3GHz. Il resto del sistema è costituito da una telecamera con illuminatore a infrarossi (acquistata per una decina di euro ad una fiera dell’elettronica) e da una scheda di acquisizione video (una vecchia scheda TV con ingresso s-video recuperata in garage). Durante la fase di setup ci siamo serviti di alcuni preziosi simulatori di pipistrelli che ci hanno consentito di effettuare qualche prova anche in assenza di quelli veri.

A poche settimane dall’installazione della “BatBox”, con nostra grande sorpresa, il nostro sistema ha iniziato a registrare i primi video con nostri amici chirotteri: inizialmente con qualche rapida esplorazione dell’interno e infine con una colonizzazione stabile. Tipicamente, ogni sera verso il tramonto si registra l’uscita dalla casetta, mentre il ritorno avviene alle prime luci dell’alba.

Sebbene la configurazione del sistema non abbia presentato particolari difficoltà , sono stati necessari alcuni giorni di messa a punto per trovare la configurazione giusta per le nostre esigenze, visto che non avevamo praticamente idea di cosa aspettarci. Al momento dall’interno della nostra intranet, attraverso un qualunque browser, è possibile consultare lo storico dei filmati ed osservare in tempo reale l’interno della “BatBox”.

Considerando l’esperienza estremamente positiva (almeno per noi), stiamo già  pensando a possibili miglioramenti per il prossimo futuro: vorremmo provare a schermare l’alimentazione ed adottare altri accorgimenti tecnici per eliminare i disturbi e il rumore presenti nell’immagine. Stiamo inoltre valutando la possibilità di aggiungere ai video anche il sonoro, nella speranza di registrare i segnali di eco-localizzazione dei nostri ospiti. Per fare ciò, è necessario utilizzare dei sensori ad ultrasuoni ed abbassare opportunamente la frequenza del segnale per renderla udibile all’orecchio umano.