Il sismografo è uno strumento che misura, sotto forma di un tracciato detto sismogramma, i movimenti spesso finissimi e di bassissima frequenza del sottosuolo, dovuti ai movimenti della crosta terrestre. Analizzando un sismogramma si può valutare l’entità, la natura (con una singola stazione solo in modo parziale) e la distanza di un terremoto, anche lontanissimo dal punto dove è avvenuta la registrazione del sismogramma.
Nel tracciato sottostante i tempi sono misurati in Tempo Universale (TU), cioè secondo il fuso orario di Greenwich. Nelle ordinate (in verticale) si possono leggere le ore mentre sulle ascisse (in orizzontale) sono indicati i minuti. Quando il segnale si trova al di sotto di una certa soglia il tracciato viene disegnato in giallo; diventa rosso quando lo strumento registra un’attività compatibile con un terremoto.
Lo sparpagliamento del segnale di fondo (giallo) è influenzato dal tempo atmosferico e dallo stato del mare, sia dell’alto mar Adriatico sia del mar Ligure. La verifica sperimentale di questo fenomeno si può ottenere confrontando l’attività registrata dal sismografo con il grafico delle boe barometriche presenti nei mari che bagnano la penisola.
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