Aurora Boreale e Arco SAR: uno spettacolo straordinario dal primo dell’anno

4 Gen 2025

Di Romano Serra


Aurora Boreale e Arco SAR: uno spettacolo straordinario dal primo dell’anno

Il primo gennaio ci ha regalato un evento raro e spettacolare: un’aurora boreale visibile da San Giovanni in Persiceto, seguita poco dopo da un arco rosso aurorale (SAR), nonostante la foschia e l’umidità tipiche della nostra zona. È incredibile pensare che, in condizioni così avverse, il cielo abbia deciso di offrire una tale meraviglia, visibile persino a occhio nudo per i più fortunati.

Verso le 18:30 è comparsa la prima aurora, seguita intorno alle 18:50 da un arco SAR, pur debole ma ben distinguibile tra le nuvole. Uno degli scatti realizzati è stato persino pubblicato su Spaceweather.com, insieme a foto di tutto il mondo che hanno documentato lo stesso fenomeno.

Differenza tra Aurora Boreale e Arco SAR

Molti confondono gli archi SAR con le aurore boreali, poiché spesso si verificano contemporaneamente, ma si tratta di fenomeni molto diversi.

  • Aurora Boreale: nasce dall’interazione tra particelle cariche provenienti dal Sole e il campo magnetico terrestre. Questa interazione avviene principalmente alle alte latitudini, dove le linee di forza del campo magnetico “si chiudono”, facendo brillare le ultime tracce dell’atmosfera terrestre, principalmente ossigeno e azoto.

  • Arco SAR: scoperti nel 1956, gli archi SAR non sono causati da particelle cariche solari. Sono invece il risultato dell’energia termica che si dissipa nell’atmosfera superiore a causa delle correnti ad anello del campo magnetico terrestre. Queste correnti, che attraversano la “ciambella” delle Fasce di Van Allen, trasportano milioni di ampere attorno al pianeta. Durante tempeste geomagnetiche intense, come quella del primo gennaio, questa energia può essere accresciuta per ore, dissipandosi sotto forma di luce rossa intensa, visibile come arco SAR.

Il colore rosso: una sfida per l’occhio umano

Un aspetto affascinante degli archi SAR e delle aurore rosse è il colore: il rosso puro, a una lunghezza d’onda di 630 nm, è molto difficile da percepire per l’occhio umano. Le fotocamere, invece, non hanno questa limitazione, quindi un consiglio per tutti gli appassionati: alla prossima tempesta geomagnetica, puntate la vostra macchina fotografica (anche quella dello smartphone) verso il cielo a nord e scattate! Potreste catturare un cielo arrossato che ad occhio nudo non vedreste.

Un fenomeno raro e straordinario

Essere riuscito a fotografare questo evento è stato davvero un colpo di fortuna: poco dopo l’obiettivo si è appannato e il cielo si è coperto nuovamente di nuvole. Il primo dell’anno ci ha dimostrato ancora una volta quanto sia spettacolare e imprevedibile il nostro pianeta, con fenomeni che uniscono scienza e poesia, lasciandoci senza fiato.

Un ringraziamento speciale va al Gruppo Astrofili Centesi, che con il loro sistema Helios e le continue osservazioni hanno reso possibile il monitoraggio in tempo reale delle repentine variazioni del campo magnetico terrestre. Questi strumenti, veri e propri “allarmi aurore”, ci permettono di seguire fenomeni tanto complessi quanto affascinanti come quello osservato il primo gennaio.

Non vediamo l’ora di poter osservare e documentare nuovi spettacoli celesti: il cielo ci riserva sempre sorprese incredibili, basta avere pazienza, curiosità e un po’ di tecnologia a portata di mano!