Quando immaginiamo pianeti abitabili, pensiamo spesso a copie della Terra: rocce solide, mari, nuvole, magari qualche continente. Ma l’universo ci sta mostrando un quadro molto più vario. Negli ultimi anni, la scienza ha portato alla luce una nuova categoria di esopianeti che sfidano la nostra idea tradizionale di “mondo abitabile”: i pianeti oceano e, più recentemente, i pianeti Hycean.
Questi mondi, interamente coperti da immensi oceani globali, potrebbero essere tra i luoghi più promettenti per la vita extraterrestre.
Pianeti Oceano: mondi d’acqua oltre la Terra
Un pianeta oceano (o water world) è un esopianeta la cui superficie è completamente, o quasi completamente, ricoperta da acqua liquida. In alcuni casi, si stima che l’acqua possa costituire fino al 50% della massa del pianeta, contro lo 0,02% della Terra.

Non si tratta semplicemente di un “pianeta con oceani”, ma di mondi in cui non esistono terre emerse, e in cui le profondità marine possono raggiungere centinaia di chilometri. In fondo a questi oceani, la pressione sarebbe così elevata da formare tipi di ghiaccio esotico (varie fasi dell’acqua che si formano sotto pressioni e temperature estreme, diverse dal ghiaccio comune terrestre).
I pianeti Hycean: oceani caldi con vita possibile
Nel 2021, un team di ricerca dell’Università di Cambridge ha proposto una nuova classe di esopianeti potenzialmente abitabili: i pianeti Hycean, unione dei termini “hydrogen” e “ocean”.
Si tratta di pianeti più grandi della Terra, completamente ricoperti da acqua, con atmosfere ricche di idrogeno. Le temperature superficiali possono essere molto alte (fino a 200°C), ma non abbastanza da impedire la presenza di acqua liquida e potenzialmente di vita microbica.
Uno dei candidati principali di questa categoria è K2-18b, un “mini-Nettuno”. K2-18b, situato a 124 anni luce dalla Terra, è diventato famoso come il primo pianeta iceano nella zona abitabile della sua stella in cui è stato rilevato vapore acqueo atmosferico. Con una massa di 8,6 masse terrestri e un raggio 2,3 volte quello terrestre, rappresenta un prototipo di questa classe planetaria.
Le osservazioni del telescopio spaziale Hubble hanno rivelato la presenza di H₂O, H₂ ed He nella sua atmosfera, mentre studi più recenti suggeriscono la possibile presenza di nubi d’acqua e condizioni che potrebbero permettere l’esistenza di acqua liquida.

Un altro candidato è GJ 1214b. GJ 1214b è stato uno dei primi esopianeti iceani ad essere studiato in dettaglio. Orbita attorno a una stella nana rossa ogni 1,6 giorni, presentando caratteristiche che sfidano la nostra comprensione atmosferica.
La sua atmosfera, ricca di vapore acqueo e possibilmente dominata da nubi ad alta quota, lo rende un obiettivo privilegiato per la spettroscopia di trasmissione e un banco di prova per i modelli atmosferici dei pianeti iceani.
Vita negli oceani alieni?
Sebbene le condizioni su questi pianeti siano molto diverse da quelle terrestri, ci sono ambienti simili anche qui, dove la vita prospera: pensiamo alle bocche idrotermali degli abissi oceanici, dove l’energia non proviene dal Sole ma da reazioni chimiche profonde.
I ricercatori ipotizzano che i mondi Hycean possano ospitare microrganismi capaci di sopravvivere ad alte pressioni e temperature, sfruttando energie chimiche come fonte di sostentamento.
Sotto atmosfere dense e calde, alcuni pianeti iceani potrebbero ospitare oceani liquidi ad alta pressione. Questi ambienti, sebbene estremi secondo gli standard terrestri, potrebbero teoricamente supportare forme di vita adattate a condizioni di alta pressione e temperatura.
La ricca varietà di composti chimici presenti nelle atmosfere di questi mondi potrebbe favorire reazioni prebiotiche complesse. La presenza simultanea di acqua, metano, ammoniaca e idrogeno crea le condizioni per una chimica organica sofisticata.
I pianeti iceani potrebbero estendere significativamente il concetto tradizionale di zona abitabile, grazie alla loro capacità di mantenere acqua liquida attraverso effetti serra estremi anche a distanze considerevoli dalla stella ospite.
Alle Soglie di Nuove Scoperte
I pianeti iceani rappresentano una delle frontiere più promettenti e dinamiche dell’astronomia moderna. Questi mondi ghiacciati, situati al confine tra il familiare e l’esotico, stanno ridefinendo la nostra comprensione della diversità planetaria e dei processi che governano la formazione dei sistemi planetari.
L’abbondanza di questi corpi celesti nell’universo suggerisce che possano essere tra i pianeti più comuni della Galassia, rendendo il loro studio fondamentale per comprendere non solo l’evoluzione planetaria, ma anche le possibilità di abitabilità in ambienti estremi.
